Il Deepfake come nuova minaccia digitale

14 Giugno 2022
Da quando hanno fatto il loro ingresso nel vastissimo mondo dei contenuti presenti sul web, i video in Deepfake si sono imposti come trend utilizzatissimo. Per chi non ne avesse ancora sentito parlare, si tratta di video che utilizzano il deep learning per ricostruire in modo preciso il volto di ogni tipo di persona. Proprio dall’unione di questo termine a deep, in inglese “falso”, è stato coniato questo nuovo termine. Grazie all’intelligenza artificiale, che utilizza una serie di precisi algoritmi, si è in grado di riprodurre fedelmente i tratti facciali di un determinato personaggio, nel nostro caso con l’obiettivo di manipolare le sembianze delle persone rubando la loro identità. Molti i personaggi pubblici vittime di questa nuova minaccia: da Renzi fino al più popolare Mark Zuckerberg, per arrivare alla recente truffa che utilizza il volto di Elon Musk per convincere gli utenti ad iscriversi ad una piattaforma di trading online.
Non solo volti famosi
Nonostante le vittime preferite per creare fake news o, peggio ancora, per creare contenuti pornografici siano i cosiddetti Vip, la nuova minaccia sta interessando anche utenti meno esposti. I malintenzionati infatti riescono a riprodurre tratti e gesti facciali utilizzando sistemi evoluti di intelligenza artificiale da applicare su foto, selfie e brevi video facilmente reperibili sui social. Anche il numero di casi è in netto aumento, con conseguente impossibilità da parte di piattaforme e social di venire a conoscenza di tali video fake. In particolare quando questi filmati passano sotto traccia. Preoccupa maggiormente la diffusione di clip pornografiche realizzate utilizzando volti di personaggi noti ma anche di normali persone, senza il loro consenso. Video che puoi vengono pubblicati su siti per adulti decisamente più complicati da monitorare. A complicare la questione, anche la possibilità aperta a chiunque di realizzare questa tipologia di video semplicemente sfruttando app disponibili sui classici Store.
Riconoscere un Deepfake
Vista la situazione piuttosto preoccupante, il nuovo requisito richiesto dalla rete prevede di saper riconoscere un video falso da un annuncio ufficiale. Come dici, non sai come fare? È vero non è affatto semplice, ma ci sono comunque alcuni elementi da considerarsi come veri e propri campanelli d’allarme:
- movimenti poco naturali
- cambiamenti di illuminazione al cambio di fotogramma
- cambiamenti di tonalità della pelle o di colore degli occhi
- battito delle ciglia anomalo o assente
- scarsa sincronizzazione testo-labiale
- elementi anomali o imperfetti nell’immagine
- bassa attendibilità delle fonti